
L’esperimento è stato condotto in collaborazione da Provincia-coadiutori-Università, e
Da alcuni mesi mesi la Polizia provinciale di Ferrara, con la collaborazione dei coadiutori della provincia, ha messo in campo un’intensa azione di prelievo delle nutrie, insieme con alcuni progetti di studio per comprenderne le abitudini e la presenza nel territorio, per ridurre i danni alle colture e alla rete idraulica del Ferrarese.
“In base ad un progetto ancora in corso – afferma il comandante della Polizia provinciale Claudio Castagnoli – abbiamo rilevato la grande efficacia delle trappole per la cattura e la conseguente soppressione degli animali, con risultati davvero lusinghieri che hanno indotto molti agricoltori a farsi assegnare dalla Provincia questi strumenti da collocare sui loro terreni, per poi sopprimere o far sopprimere dai coadiutori gli animali che vi si introducono”.
Proprio in virtù di questi rilievi un’azienda agricola di Serravalle, il Fondo Fienilone nel comune di Riva del Po, ha dato la disponibilità per assecondare un progetto in cui tutti questi elementi trovano puntuale impiego.
In pratica, saranno collocate numerose gabbie, nelle quali si introdurranno gli animali attirati dalle esche opportunamente posizionate. Le nutrie verranno poi tempestivamente soppresse dai coadiutori coinvolti nel progetto, onde evitare inutili sofferenze.
La finalità dell’esperimento è soprattutto di verificare non solo il numero delle nutrie intrappolate, che si immagina saranno decine, ma i movimenti degli animali nel periodo successivo. In pratica, verificare se è possibile creare una superficie molto ampia di terreno, grazie alla massiva soppressione, nella quale non ci siano nutrie e neppure vi potranno entrare.
“L’auspicio – prosegue Castagnoli – sarebbe di aver liberato la zona da questi animali e per un tempo il più possibile prolungato”.
Le valutazioni finali verranno messe a disposizione anche dello staff del prof. Delogu del servizio di Fauna selvatica ed esotica del Dipartimento Scienze Mediche Veterinarie dell’Università degli studi di Bologna, che da tempo segue con interesse la raccolta dei dati e le mappature eseguite dalla Polizia provinciale, con il quale ha in corso un rapporto di collaborazione. Staff scientifico che è, a sua volta, destinatario di un finanziamento europeo finalizzato alla ricerca di un vaccino che sterilizzi le nutrie, con la conseguente speranza di liberare il territorio provinciale da un gravoso problema che crea danni alle imprese agricole, alle persone e mette a rischio la sicurezza idraulica del territorio Estense.
“Proviamo a creare una zona dove non ci siano nutrie – conclude Castagnoli – ben sapendo che non è la soluzione di tutti i mali, ma pur sempre un primo esperimento che vedremo se poter estendere anche in altre zone”.