
Il susseguirsi di eventi climatici sempre più violenti e ravvicinati è motivo di sconforto ed impotenza
Il momentaneo stop alla calura dei giorni scorsi, anche nel ferrarese ha significato fare i conti con eventi atmosferici violenti che nella notte tra il 19 e 20 luglio hanno provocato temporali di una certa intensità con forti raffiche di vento ed in alcuni territori anche violente grandinate.
In queste ore si sta facendo una ricognizione dei danni, che secondo le prime segnalazioni riguardano i comuni di Cento, Bondeno e Vigarano, nell’alto ferrarese, per continuare poi a macchia di leopardo a Voghiera, Portomaggiore, Ostellato ed Argenta.
Le informazioni che arrivano dai soci di Coldiretti colpiti da questi eventi sono desolanti: in particolare i danni sono sulla poca frutta rimasta che si stava avviando a maturazione (pesche, pere e mele), ma anche sulle orticole, comprese zucche, meloni e cocomeri, uva, quanto su tutti i seminativi, ad eccezione del grano ormai in larghissima parte già raccolto. Problemi quindi anche per mais, sorgo, soia, girasoli, pomodori.
L’ennesimo fenomeno calamitoso, evidenzia Coldiretti Ferrara, con chicchi di grandine spesso di dimensioni simili a grosse noci, che arriva dopo le mazzate delle gelate tardive, della grandine di fine aprile, delle piogge torrenziali di maggio, del caldo soffocante dei giorni scorsi, dando il colpo di grazie a frutteti già ridotti ai minimi termini ed a colture che in alcuni casi avevano dovuto essere riseminate o ritrapiantate per l’inclemenza del maltempo.
Le grandinate sono un fenomeno caratteristico dei mesi estivi con il quale gli agricoltori devono fare i conti da sempre, ma il susseguirsi di eventi climatici sempre più violenti e ravvicinati è motivo di sconforto ed impotenza, con la prospettiva di ulteriori problemi di reddito ed aumento dei costi per salvare quanto possibile del raccolto di quest’annata. E non sempre assicurazioni ed interventi di soccorso come i contributi di ristoro statali, sono sufficienti a mantenere positivi i bilanci aziendali, non foss’altro, conclude Coldiretti, per la perdita della quota di mercato in mancanza di prodotto che non sarà facile recuperare in futuro.