Durante la pandemia l’alcol è stato spesso un “falso” conforto rispetto a problemi famigliari, sociali, economici, che però poi ha portato chi ne ha fatto un consumo eccessivo a cadere in una condizione di dipendenza o abuso

La pandemia, oltre all’emergenza sanitaria, ha avuto e sta continuando ad avere come conseguenza sociale e di salute anche un aumento esponenziale del consumo di alcolici. Chi sono le persone più a rischio? Quali danni provoca l’alcolismo e da chi si può far aiutare in provincia di Ferrara?

Se ne è parlato nel format web a cura di Ausl Fe, Salute Focus Ferrara, con Luisa Garofani, direttrice del Serd Ausl Ferrara, ed Emanuele Ciotti, direttore sanitario Ausl Ferrara.

L’isolamento domestico causato dalla pandemia di Coronavirus ha portato ad “un incremento incontrollato” nel consumo di alcolici. È quanto messo in evidenza dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) che all’inizio dell’estate ha diffuso i dati relativi al consumo di alcol durante l’emergenza Covid nel ‘Rapporto 2021 sul monitoraggio di bevande alcoliche nelle Regioni’.

Un incremento che, ha confermato Luisa Garofani, direttrice del Serd Ausl di Ferrara si vede, anche nel nostro territorio, a partire dall’incremento esponenziale degli accessi ai servizi che il Serd mette a disposizione delle persone che hanno un problema con l’alcol. “Il consumo di alcol è facilitato dal fatto che è comunemente presente nelle case, negli esercizi pubblici, supermercati, bar e non c’è una allerta su un consumo che diventa problematico a seconda della quantità, dell’età di chi beve e delle motivazioni che portano a bere”.

Durante la pandemia l’alcol è stato spesso un “falso” conforto rispetto a problemi famigliari, sociali, economici, che però poi ha portato chi ne ha fatto un consumo eccessivo a cadere in una condizione di dipendenza o abuso.

“Le categorie che hanno una maggiore vulnerabilità rispetto alla tossicità dell’alcol – ha spiegato la dottoressa Garofani – sono i ragazzi e le donne”.

Fino a circa 20 anni non si ha la certezza di una compiuta maturità del fegato e non c’è l’enzima che processa l’alcol nel fegato diminuendone la tossicità. “Nei ragazzini – ha spiegato la direttrice del Serd di Ferrara – abbiamo spesso un consumo di alcol concentrato in poco tempo e in una persona che non può digerire l’alcol come farebbe un adulto. Questo fa sì che si sviluppi una tossicità molto importante che si manifesta con un effetto in acuto, mentre si beve, che porta ad un assopimento che può arrivare fino al coma etilico, e al pericolo di vita”.

Ancora più a rischio sono le ragazze. “E’ una questione di genere e loro non lo sanno, ha sottolineato la psichiatra, portando all’attenzione un aspetto poco noto, ovvero la maggiore vulnerabilità all’effetto tossico dell’alcol da parte delle donne. A parità di consumo le ragazze – ha aggiunto Garofani – vanno incontro molto prima dei loro coetanei maschi ad una intossicazione da alcol. E’ un clima che fa perdere il controllo – ammonisce la direttrice del Serd – le ragazze devono fare molta attenzione perchè non sono nella condizione di esprimere il loro volere”.

Infine l’ultimo monito riguarda le future mamme. “L’alcol in gravidanza è teratogeno, ovvero, provoca alterazioni sul feto che hanno variazioni nella loro gravità ma che non dipendono dalla quantità di sostanza ingerita. Le donne in gravidanza – ha concluso Garofani – non devono assolutamente consumare alcolici, nemmeno in piccole quantità”.