Il Governo blocca, tramite il Prefetto, l’ordinanza di ieri
Il Governo blocca, tramite il Prefetto di Ferrara, l’ordinanza con cui il Sindaco Alan Fabbri voleva anticipare l’apertura delle attività commerciali di una settimana, rispetto alla data fissata dal Governo del 18 maggio 2020.
“Ritengo sbagliato limitare la possibilità di ripartire di una città come Ferrara, – commenta il primo cittadino – che è riuscita a mantenersi sana, affrontando per settimane grandi sacrifici e rispettando le regole con serietà. Siamo stati tra i primi ad applicare le misure restrittive per la limitazione del contagio, abbiamo agito anticipando addirittura alcune scelte del Governo e della Regione e, adesso che chiediamo di poter anticipare di una settimana la riapertura delle attività commerciali ancora ferme, questa possibilità ci viene negata“.
Fabbri si è sfogato, dopo aver ricevuto la notizia, sulla sua pagina Facebook affermando di aver subito “l’ennesimo torto da uno Stato che pensa sempre meno a chi costituisce il vero motore del Paese“.
Il sindaco di Ferrara si è poi appellato alla Regione e al Presidente Bonaccini: “Ritengo che la nostra proposta vada valutata con grande attenzione da parte della Regione e chiedo al presidente Stefano Bonaccini di fare della nostra città un progetto pilota per le riaperture anticipate di tutti gli esercizi commerciali di vendita al dettaglio, seguendo ovviamente tutte le misure igieniche e sanitarie per prevenire la diffusione del contagio“.
“Ritengo un errore da parte della Prefettura invalidare quello che poteva essere un progetto sperimentale per tutta la Regione Emilia Romagna, per organizzare, con i tempi necessari e in piena sicurezza la riapertura delle attività – continua –. Insieme alle Associazioni di categoria di Ferrara che hanno accolto con grande favore la mia proposta, siamo pronti a collaborare con le autorità sanitarie e con la Regione stessa per avviare una sperimentazione in piena sicurezza: si può studiare un protocollo sanitario da applicare a seconda della merceologia o decidere fasce orarie di apertura per i diversi esercizi. In poche parole si potrebbe e si dovrebbe fare quello che il governo Conte non sta facendo: partire davvero con la Fase Due”.
E il sindaco Fabbri continua: “L’assurdità è che a prevedere che i singoli territori vadano trattati a seconda delle loro caratteristiche anche, e soprattutto nelle fasi emergenziali, è la stessa natura del Dpcm, in nome del quale il prefetto ritiene l’ordinanza inapplicabile. Come si legge all’articolo 1 comma 2 del Decreto Legge del 25 marzo 2020 numero 19, i provvedimenti sulle attività commerciali, anche emanati dalla massima autorità sanitaria locale, devono rispettare ‘principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio effettivamente presente su specifiche parti del territorio nazionale’. Ed è proprio su questo punto che ci siamo mossi con un provvedimento di graduale riapertura degli esercizi commerciali. Vorrei ricordare che Ferrara è una tra le città dove la diffusione del virus è più bassa rispetto a tutta l’Emilia Romagna e a gran parte del Nord Italia. La nostra provincia è diventata addirittura un caso di studio per questa caratteristica ed è stata definita dal commissario ad Acta dell’Emergenza Coronavirus dell’Emilia Romagna, Sergio Venturi, ‘un’oasi del contagio, dove il virus ha fatto meno male’. Per questo il blocco totale imposto dal Dpcm non è più accettabile”.
Nel lungo post su Facebook, Fabbri conclude affermando “I ferraresi continueranno a ricevere tutto il supporto possibile da me e da questa amministrazione, ed il Governo si dimentichi la mia e la nostra riconoscenza. Noi certamente non dimenticheremo mai questa ennesima beffa ai danni di chi contribuisce da sempre al benessere della città. Da oggi sono al telefono con il Presidente della Regione Stefano Bonaccini per trovare una strada comune che riavvii al più presto tutte le attività ancora chiuse. Non assisterò immobile alla distruzione del sistema economico della mia città“.