
“Con la sua scomparsa ci sentiamo tutti più soli”
L’ex sindaco di Ferrara Radames Costa è scomparso lunedì all’età di 90 anni. Fu sindaco del capoluogo estense dal 1970 al 1980 e precedentemente, dal ’67 al ’70 della Provincia di Ferrara. Figlio del partigiano Ugo Costa, fu funzionario pubblico, ebbe incarichi dirigenziali presso la Cgil e la federazione provinciale del Partito Comunista Italiano. Dal 1996 al 2006 ricoprì l’incarico di presidente dell’ANPI ferrarese.
Di seguito il ricordo di Radames Costa dalla Segreteria e dal Comitato Provinciale dell’ANPI di Ferrara.
Nell’esprimere i sentimenti del mio più vivo cordoglio per la morte di Radames Costa, non posso non ricordare che suo padre Ugo, è stato ucciso dai fascisti a Porotto con altri due partigiani, il 25 Marzo 1945 meno di un mese prima della liberazione di Ferrara.
Radames Costa l’ho conosciuto negli anni ‘60 quando era membro della Segreteria provinciale del PCI, poi Presidente dell’Amministrazione Provinciale, e dopo il 1970, Sindaco di Ferrara per due legislature.
Mi piace ricordare, perché l’ho vissuta in prima persona, la decisione di Costa, forse unica nel suo genere, di requisire la fabbrica Zenith di Ferrara per i numerosi licenziamenti, alcuni dei quali per ragioni politiche come quella che riguardava mio marito capocellula del PCI in quell’azienda.
Per le sue qualità politiche e di amministratore, fu eletto in Consiglio Regionale e divenne assessore con delega al lavoro per due legislature.
Radames Costa aveva un carattere particolare, parlava poco, ma era un uomo generoso. Nell’anno 2000, quando poteva vivere tranquillamente la sua vita con la moglie e la figlia, accettò la proposta di fare il Presidente provinciale dell’ANPI e lo fece per cinque anni.
Spesso nelle riunioni di Segreteria o del Comitato Provinciale dell’ANPI, io facevo l’introduzione agli ordini del giorno, e Costa le conclusioni. Ma devo dire che le sue conclusioni arricchivano sempre il dibattito per le sue capacità politiche e davano più autorevolezza a tutta l’Associazione.
In quegli anni in cui era Presidente imparai a conoscerlo meglio e a capire che a volte i sui silenzi, le poche parole che pronunciava quando veniva in ufficio, non erano per presunzione o per superbia, ma per il suo carattere schivo.
Con la sua scomparsa ci sentiamo tutti più soli.
Alla moglie ed alla figlia Emanuela, il cordoglio di tutti i compagni della Segreteria e del Comitato Provinciale dell’ANPI di Ferrara.
Renata Talassi
Marco Ascanelli