
Ancora aperte nonostante le misure anti-coronavirus
A Ferrara scoperta una palestra ancora in attività, nonostante i divieti espressi da vari decreti del Governo, dei Ministeri dell’Interno e della Salute e dalle ordinanze regionali per il contenimento della diffusione del Covid-19. Come nell’analogo caso del 1° aprile scorso, a far scattare il controllo dei finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ferrara, è stato il movimento di gente intorno ad un centro fitness situato alle porte della città, nel quale i clienti possono accedere con un semplice badge. Sono bastati pochi minuti per verificare che all’interno del centro vi fosse gente a praticare attività sportiva non consentita. I finanzieri entrando nei locali della palestra sono stati accolti dal titolare e da altre due persone, tutti con indosso un completo da fitness ed in condizioni fisiche tali da non lasciar alcun dubbio sul fatto che si stessero allenando. Sia al titolare che ai due frequentatori, sono stati notificati i verbali di accertamento che prevedono, a carico di ognuno dei responsabili individuati, una sanzione amministrativa da 400 a 3.000 €.
Un altro caso di attività non consentita è stato accertato dalla Tenenza di Codigoro a Comacchio dove, in una villa, un’azienda dedita alla manutenzione di giardini stava effettuando alcuni lavori per un privato. I finanzieri hanno trovato non solo il giardiniere al lavoro ma anche il furgone della ditta parcheggiato con le relative attrezzature tecniche. Sia il dipendente che l’azienda sono stati sanzionati, perché l’attività di cura del verde nei confronti di privati non è fra quelle ritenute essenziali dal DPCM del 22 marzo.
Il responsabile della palestra e quello dell’azienda di manutenzione verranno segnalati al Prefetto di Ferrara, per l’adozione del provvedimento di competenza in ordine alla sospensione dell’attività (da 5 a 30 giorni), che avrà efficacia alla cessazione delle misure che impongono la chiusura delle attività per il contenimento del contagio da coronavirus.
Le Fiamme Gialle in questo momento emergenziale svolgono attività di controllo economico del territorio, non solo per verificare le effettive esigenze di spostamento delle persone, ma anche per contrastare ogni tipo di illecito connesso a fenomeni di pratiche autoconcorrenziali, di accaparramento delle merci, di manovre speculative sui prezzi, di reati contro la pubblica amministrazione connessi alle procedure di approvvigionamento di materiale sanitario ed elettromedicale.