Due a Ferrara e uno a Comacchio
Sono tre gli esercizi commerciali che a seguito dei controlli effettuati dal Comando Provinciale della Gdf di Ferrara, risultano non aver rispettato i decreti ministeriali emessi dal Governo per il contenimento della diffusione del Coronavirus.
Il primo esercizio commerciale risultato non in regola con le misure straordinarie finora adottate è stato un money transfer, ubicato nei pressi della stazione ferroviaria di Ferrara. Per il titolare, che ha deciso di tener aperto nonostante la chiusura generalizzata delle attività, è scatta la denuncia per violazione dell’art. 650 del codice penale.
Analoga situazione si è verificata nel Comune di Comacchio. I finanzieri hanno denunciato il gestore di un bar che nonostante l’espresso divieto imposto dalle prescrizioni dei Decreti del 9 e 11 marzo, ha comunque tenuto aperta la propria attività. Tale circostanza è stata accertata dal rinvenimento sul bancone del pubblico esercizio di alcuni documenti commerciali che attestavano diverse consumazioni appena effettuate da vari clienti, oltre che dal funzionamento della macchina del caffè e dalla presenza di altri prodotti freschi destinati al consumo giornaliero (prodotti di pasticceria e da forno).
Il terzo caso di irregolarità riporta a Ferrara, dove i finanzieri, nel controllare alcuni clienti di un supermercato, hanno riscontrato che erano stati acquistati beni non di prima necessità, in violazione all’Ordinanza n. 35 PPG/2020/41 del 14/03/2020 emessa dal Presidente della Regione Emilia Romagna, che consente la vendita, nei giorni festivi e prefestivi, di soli generi alimentari, farmaci e parafarmaci. Per tale violazione, il direttore dell’esercizio commerciale è stato denunciato alla Procura della Repubblica per aver violato l’art. 650 del c.p.
Oltre alle conseguenze di carattere penale, i responsabili dei fatti accertati, verranno segnalati al Prefetto di Ferrara per l’adozione dei provvedimenti di competenza in ordine alla sospensione delle attività.