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striscione "verità per Giulio Regeni" sullo scalone di Palazzo Comunale a Ferrara (foto d'archivio)

L’associazione Fe-nice lancia una petizione per ripristinare lo striscione di Amnesty

L’associazione ferrarese Fe-nice, creata dallo storico volto ferrarese di Radicali e + Europa, Mario Zamorani, organizzerà nel fine settimana una raccolta firme per chiedere al Comune di ripristinare lo striscione “Verità per Giulio Regeni”. Com’è noto lo striscione era stato tolto l’estate scorsa dallo scalone di accesso al Palazzo comunale, per poi ricomparire, affiso su un’impalcatura in Piazza Municipale, alla viglia della fiaccolata per l’anniversario della scomparsa del ricercatore.

Questi gli orari e i luoghi in cui si troverà il banchetto per la raccolta firme:

  • Sabato 7 vicino allo statua di Savonarola dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30;
  • Domenica 8 vicino al Mc Donald’s dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.

Petizione popolare a norma di Statuto comunale: servono almeno 100 firme.

Essendo una petizione popolare a norma di Statuto comunale valgono solo le firme sulla carta, non può essere di conseguenza svolta online, e, affinchè venga presa in esame dalla Giunta, sono necessarie almeno 100 firme. 

Lo striscione giallo è il simbolo, promosso da Amnesty International, per non permettere che l’omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato, per essere catalogato tra le tante “inchieste in corso” o, peggio, per essere collocato nel passato da una “versione ufficiale” del governo del Cairo.

, chiede “di ripristinare, preferibilmente affisso al Palazzo comunale dov’era, vale a dire lungo lo scalone di accesso al Municipio, o comunque lungo corso Martiri della libertà, in piazza del Municipio o in piazza Savonarola, lo striscione “Verità per Giulio Regeni”; com’è noto in questo senso il Comune di Ferrara a suo tempo aveva aderito all’iniziativa di sostegno alla verità per Giulio Regeni promossa da Amnesty International”, nonché “di sapere per quali motivi lo striscione è stato prima spostato e poi rimosso” e “che, se non esistono cause ostative cogenti (e in questo caso chiediamo di sapere quali sono), su questo argomento si possa pronunciare il Consiglio comunale”.