La maggioranza dice no al dibattito e l’opposizione se ne va

Sulla vicenda del vicecapogruppo della Lega Solaroli, il primo consiglio comunale del 2020 si conclude con un niente di fatto. Nel corso della seduta di ieri pomeriggio si sarebbe dovuto parlare, fra le altre interrogazioni, anche del caso Solaroli: l’opposizione aveva infatti presentato un ordine del giorno, definito come “jolly” (il regolamento prevede che, di norma, vengano trattati ad inizio seduta). Ma, quando è stato chiesto un cambio dell’ordine degli interventi per dare priorità a tale vicenda e fare in modo che venisse affrontata in consiglio, la maggioranza l’ha ritenuta una richiesta fuori luogo, considerando di maggior rilievo la discussione sul Documento Unico di Programmazione (Dup) 2020-2024. 

La votazione in consiglio comunale ne decreta anche la sua conclusione: la maggioranza vota infatti di non dare priorità all’odg presentato dall’opposizione e questo provoca l’uscita dall’aula da parte di Pd, Azione Civica e Gente a Modo, seguiti poi anche da Tommaso Mantovani del Movimento 5 Stelle.

Prima di uscire dall’aula comunale prende la parola Roberta Fusari (azione civica) per chiedere a Sindaco e consiglieri di prendere una posizione netta sulla vicenda e le distanze da certe condotte: “vogliamo sapere chi abbiamo davanti nella continuazione dei lavori di questo consiglio, una città intera è stata denigrata e questo non è governare, non è possibile continuare con questa finzione e con questa campagna elettorale permanente”. 

Al consiglio comunale segue poi un comunicato del Sindaco Fabbri che ha commentato la vicenda come “una sceneggiata a fini elettorali”: per il sindaco Fabbri infatti “è stata una scelta compiuta in favore di telecamere a pochi giorni dalla sfida elettorale per la Regione, considerato che il testo da loro presentato era iscritto nel programma della seduta di Consiglio e sarebbe stato discusso. Davanti alla ritirata di una minoranza che è capace solo di puntare il dito, ma non è poi realmente pronta ad un confronto e per rispetto dell’istituzione Consiglio comunale, abbiamo comunque deciso di terminare la seduta per evitare di portare all’attenzione della sola maggioranza i temi importanti che erano previsti in discussione oggi, tra cui il Documento Unico di Programmazione per la Città di Ferrara che definisce le linee guida del mandato e su cui vogliamo un confronto con l’intera Assemblea”.

“Mi auguro – ha concluso Fabbri – che, passate le elezioni regionali il Pd e le minoranze che a Ferrara lo appoggiano, ritrovino la serenità necessaria per affrontare in modo positivo e costruttivo tutte le tematiche che oggi, per scelta, hanno deciso di lasciare in sospeso”.