Dall’associazione: “Evidentemente per l’amministrazione del sindaco Fabbri esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B”

Il Comune di Ferrara ha, per la prima volta, negato l’utilizzo di uno dei spazi del Centro per le Famiglie. L’associazione Famiglie Arcobaleno aveva richiesto lo spazio del servizio comunale per svolgere un incontro domenica 17 novembre: l’associazione aveva inoltrato la richiesta per tempo, ben oltre un mese prima della data richiesta, fornendo tutte le coordinate e le informazioni sull’incontro, che avrebbe trattato le tutele legali per le famiglie omogenitoriali, tema di grande attualità. Dal Centro per le Famiglie però, nonostante i numerosi solleciti, non era giunta risposta, fino a ché ieri mattina, mercoledì 13 novembre, è arrivato il diniego degli spazi per una presunta carenza di regolamenti sulla concessione di spazi del Comune di Ferrara.

A rendere noto il fatto è il gruppo emiliano-romagnolo e marchigiano dell’associazione, in un duro comunicato il referente regionale di Famiglie Arcobaleno Michele Giarratano ha commentato il gesto del Comune di Ferrara: ”stupisce che il Comune di Ferrara non sia dotato di alcun regolamento per la concessione dei propri spazi alle associazioni che ne facciano richiesta ed è ancor meno plausibile che questa sia la motivazione per negare uno spazio ad una associazione che a Ferrara è presente ed attiva da molti anni. È in ogni caso singolare che il diniego netto piuttosto che arrivare a mezzo comunicazione scritta da un dirigente in risposta alla richiesta formale fatta, sia arrivato a pochissimi giorni dall’evento attraverso una telefonata di un organo politico, l’ufficio del capo gabinetto del sindaco.

“A maggior ragione la Giunta – ha aggiunto Giarratano -, se solo avesse voluto, avrebbe potuto concedere gli spazi a Famiglie Arcobaleno, che da anni collabora con il Centro per le Famiglie, e che adesso a tre giorni dall’incontro si trova senza una sede dove svolgerlo. La sottoscrizione da parte del Comune di Ferrara del protocollo Pico (Protocollo d’Intesa per la definizione di azioni, strategie d’intervento e di contrasto all’omonegatività) non viene in alcun modo tenuta in considerazione”.

Il referente regionale conclude rivolgendosi alla Giunta: “È ben più che una suggestione il sospetto che la nuova Giunta leghista non consideri le Famiglie Arcobaleno vere famiglie meritevoli di essere accolte nel Centro per le Famiglie, che probabilmente, visto il clima politico, viene considerato dal Comune come Centro per la Famiglia, al singolare, in un’ottica discriminatoria e non inclusiva. Evidentemente per l’amministrazione del sindaco Fabbri esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B: ma dovrà farsene una ragione perché le nostre famiglie esistono e (anche se a fatica, per colpa di un sistema legislativo che non tutela i nostri figli) ottengono il riconoscimento dei diritti loro spettanti nei tribunali”.

 

Il Gruppo Anti Discriminazione Ferrara ha espresso solidarietà ad Associazione Famiglie Arcobaleno e a tutte le famiglie arcobaleno, commentando l’accaduto. “Ancora una volta questa amministrazione ci ricorda che, per loro, esistono cittadine e cittadini che hanno meno diritti di altri. Ma non solo. Alla prova dei fatti, dimostra che il gesto di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, resta un gesto vuoto e di propaganda elettorale. Dalle schedature, ai patrocini ballerini, arriviamo alla negazione del diritto ad usufruire di spazi pubblici per le persone LGBTQI. Le sale comunali sono delle cittadine e dei cittadini, non del Sindaco o della Lega. Per questo ci auguriamo che venga immediatamente concesso lo spazio all’Associazione”.