
L’incontro alla Prefettura con i rappresentanti del sistema agricolo locale
La piaga della cimice asiatica e dei danni da questa provocati all’agricoltura, al centro dell’incontro con il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Teresa Bellanova, che si è tenuto questa mattina alla Prefettura di Ferrara, alla presenza di tutti i rappresentanti del sistema organizzato locale.
La cimice asiatica ha provocato in tutta Italia perdite per oltre 350 milioni di euro, e anche il territorio ferrarese è stato gravemente colpito da questa situazione, tanto che in alcune aziende le perdite della produzione di pere, pesche, nettarine, ciliegie, kiwi, albicocche e piante da vivai sono arrivate al 100%. La cimice marmorata asiatica arriva dalla Cina ed è particolarmente pericolosa perché prolifica con il deposito delle uova almeno due volte all’anno con 300-400 esemplari alla volta che, con le punture, rovinano i frutti rendendoli inutilizzabili e compromettendo parte del raccolto.
Questa mattina si è tenuto l’incontro con la ministra dell’agricoltura Bellanova per discutere della piaga che dalla scorsa primavere si è abbattuta sul comparto ortofrutticolo del Nord Italia causano ingenti danni anche nella provincia di Ferrara.
“L’incontro di oggi – ha sottolineato il Prefetto Campanaro, nel suo intervento introduttivo – è la prima risposta, puntuale e tempestiva, che la Ministra Bellanova ha voluto dare alle istanze dei rappresentanti del mondo agricolo ferrarese, dopo le manifestazioni dello scorso mese di settembre che hanno visto tutti gli operatori del settore agricolo manifestare, insieme con gli amministratori locali, per chiedere l’intervento delle Istituzioni in difesa della frutticoltura del territorio provinciale, regionale e nazionale”.
Anche nell’incontro odierno, i rappresentanti del mondo agricolo hanno ribadito la forte preoccupazione della categoria per gli effetti di una crisi definita come la più significativa degli ultimi decenni e che, insieme con l’aggressione da “cimice asiatica”, sta scontando i danni causati dalle avversità atmosferiche e da altre patologie su produzione agricole d’eccellenza.
“Comunico ufficialmente oggi a questo tavolo – ha tenuto a rassicurare la Ministra Bellanova – che la legge di bilancio 2020 non conterrà il previsto aumento dell’IRPEF in agricoltura e nel periodo 2020-2022 metterà a disposizione una prima dotazione finanziaria di 80 milioni di euro in favore delle imprese che hanno subito danni da cimice asiatica. Nonostante una manovra di bilancio nel suo complesso difficile con le poche risorse finanziarie disponibili destinate prevalentemente a lasciare invariate le aliquote IVA, ho posto con forza la necessità che il Governo scongiurasse l’aumento della pressione fiscale per le imprese agricole e si facesse carico del problema dei danni provocati dalla cimice asiatica.”. Proseguendo, la Ministra Bellanova ha ricordato che “ le imprese che sono state colpite dalla cimice sono in grave sofferenza e la loro situazione è aggravata dall’indebitamento nei confronti delle banche. Convocheremo un tavolo di confronto con l’Associazione Bancaria Italiana per verificare la possibilità di fare una moratoria sui mutui in essere”.
“Il fondo da 80 milioni di euro a sostegno delle imprese colpite dall’emergenza cimice asiatica è un primo segnale incoraggiante che auspico possa essere ulteriormente rafforzato durante l’iter parlamentare – ha affermato l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Simona Caselli – Ringrazio la Ministra Teresa Bellanova per l’attenzione con cui fin dal suo insediamento sta seguendo questa emergenza e la disponibilità dimostrata nell’accogliere le richieste contenute nel Piano che come Regione Emilia-Romagna abbiamo messo a punto con il mondo agricolo e condiviso con le altre Regioni del Nord Italia: dalla necessità di una legge nazionale per la sospensione dei versamenti contributivi previdenziali, all’integrazione delle giornate lavorate per vedere riconosciuta la disoccupazione, all’impegno sul fronte della ricerca e su quello europeo per adattare le leggi di settore e prevedere un intervento straordinario”.
Nei giorni scorsi il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Nicola Bertinelli, aveva dichiarato che “Servono risorse finanziarie straordinarie per far fronte a una vera e propria calamità, ma anche una politica europea che vigili sull’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici e applichi le stesse cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati”. Coldiretti inoltre tiene a ricordare che si attende urgentemente il via libera del ministero dell’Ambiente che, sentiti il ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e quello della Salute, deve emanare le linee guida per il via libera alla vespa samurai nemica naturale della cimice.
All’incontro di questa mattina davanti alla ministra, il Presidente di CSO Italy Paolo Bruni ha sottolineato: “Ci troviamo di fronte ad uno scenario davvero complesso, ancor di più se si considera il solo comparto delle pere. Alla pesante riduzione di produzione stimata già in fase previsionale, a raccolte terminate dobbiamo sommare gli ingentissimi danni provocati dalla cimice asiatica e da fitopatie legate al clima”.
Nelle scorse settimane CSO Italy per rispondere alle esigenze dei Soci e di tutto il sistema ha elaborato un minuzioso studio relativo ai danni provocati dalla presenza di cimice asiatica sulla colture di pere e pesche e nettarine nel Nord Italia e i risultati hanno confermato purtroppo i timori della vigilia mettendo in luce una situazione allarmante. Purtroppo le ripercussioni negative riguarderanno tutta la filiera, dalla produzione fino a tutta la fase di post raccolta, per un danno stimato nel complesso pari oltre 356 milioni euro. Enorme anche la portata sociale del fenomeno sul piano occupazionale: stimata una perdita di occupazione in quasi 486.000 giornate/uomo. “E’ chiaro – ha continuato Paolo Bruni – che di fronte a questi numeri impressionanti tutti dobbiamo sentirci coinvolti, a qualsiasi livello ed è necessario intervenire urgentemente con azioni immediate e tempestive in aiuto alle aziende agricole e al contempo portare avanti una ricerca mirata che fornisca gli strumenti di risposta a questi nuovi problemi”.
Al termine dell’incontro è stato preannunciato, entro fine anno, un altro incontro d’aggiornamento sugli interventi in essere.