Primo appuntamento del cartellone è “Lacci”, 26-29 ottobre
Il Teatro Comunale di Ferrara presenta la nuova Stagione di Prosa: programmazione che – da sempre – è attesa dal pubblico della città con particolare interesse e che di anno in anno dimostra di sapere attrarre un numero via via più consistente di spettatori.
Da tempo il “cartellone” della prosa non appare a un primo sguardo così omogeneo: da Shakespeare a Feydeau, da Palazzeschi a Dürrenmatt, da Michele Serra a Umberto Eco, la stagione è un omaggio alla inesauribile capacità del teatro di rinnovarsi per avvicinarsi alla sensibilità contemporanea, e nello stesso tempo alla capacità di raccogliere, partendo da forme artistiche “altre” – prima fra tutte la forma del romanzo -, preziose occasioni per quella riflessione “condivisa” che solo nel rapporto tra artisti sulla scena e pubblico in sala si può concretizzare.
La stagione 2017-2018 del Teatro di Ferrara presenta, da questo punto di vista, una proposta di grande interesse, basata sulla sapienza di registi e interpreti eccellenti che, tassello dopo tassello, sanno arricchire la quotidianità di ogni spettatore di un divertimento inaspettato o di impreviste fonti di conoscenza.
Primo appuntamento del cartellone è Lacci (26-29 ottobre), in cui si rinnova il sodalizio tra Domenico Starnone e Silvio Orlando. Dopo il successo ottenuto con La scuola, l’autore rielabora per la scena un suo recente romanzo di successo in cui la vita di coppia si snoda – grottesca e malinconica – in un susseguirsi di tradimenti e complicità. Un processo analogo è quello che ispira Father and Son (12-14 gennaio), scritto da Michele Serra a partire da suoi romanzi Gli sdraiati e Breviario comico. Lo spettacolo, che mette in scena il complesso rapporto che si instaura fra padri e figli, è costruito attorno ad un interprete di carisma come Claudio Bisio, accompagnato in scena da due musicisti. Il tema della riscrittura ritorna con Sorelle Materassi (16-18 febbraio), testo di Ugo Chiti ispirato all’opera di Aldo Palazzeschi, che vede protagoniste assolute tre “prime donne” come Milena Vukotic, Lucia Poli e Marilù Prati, e ne Il nome della rosa di Umberto Eco (8-11 marzo), per la prima volta portato sulle scene grazie all’adattamento che ne ha fatto Stefano Massini. Lo spettacolo, frutto di una produzione che vede affiancati i Teatri Stabili di Torino e Genova, si avvale di un cast ricco di nomi importanti: ricordiamo tra tutti, Eugenio Allegri, Renato Carpentieri e Luca Lazzareschi.
In questo ventaglio di proposte si inseriscono ancora sia la giocosa e acuta rivisitazione di Feydeau che fa la giovane compagnia Il Mulino di Amleto de L’albergo del libero scambio (19-21 gennaio), sia le riletture di Shakespeare condotte da registi di differenti generazioni: Giorgio Barberio Corsetti (Re Lear dal 26 al 28 gennaio) e Jurij Ferrini (Misura per misura dal 12 al 15 aprile), entrambi mossi dall’idea della centralità del teatro nella formazione dell’esperienza. Un discorso a parte va dedicato a Play Strindberg (17-19 novembre) dove il testo di Strindberg Danza macabra si rinnova nella forza della scrittura di Dürrenmatt (traduzione di Luciano Codignola). Attori di qualità indiscutibile come Maria Paiato, Maurizio Donadoni e Franco Castellano danno vita ai tre protagonisti del triangolo amoroso, mentre la regia è affidata a Franco Però.
Non si sottrae all’esigenza di confrontarsi con linguaggi diversi neppure la nuova drammaturgia. Valerio Binasco porta in scena il bel testo del giovane Igor Esposito Come stelle nel buio (15-17 dicembre) affidando il ruolo delle due sorelle in perenne conflitto a Isabella Ferrari (per la prima volta ospite del Teatro Comunale di Ferrara) e Iaia Forte. Marco Martinelli ed Ermanna Montanari con il Teatro delle Albe presentano Va’ pensiero (23-25 marzo): riflessione su ciò che è rimasto nel nostro paese delle speranze risorgimentali.
Anche nella nuova stagione non viene meno l’impegno del Teatro Comunale di Ferrara nel proporre al pubblico occasioni di incontro e approfondimento con progetti realizzati anche in collaborazione con associazioni culturali della città. Oltre agli incontri con gli artisti ospiti in programma nel corso della stagione e al progetto di attività formative per gli studenti delle scuole superiori realizzato dalla Biblioteca del Teatro, vanno in questa direzione gli appuntamenti a cura degli Amici della Biblioteca Ariostea e del Centro Documentazione Donna, che saranno presentati in autunno.
Al termine della stagione sarà infine riservato uno spazio significativo all’esperienza laboratoriale condotta dal regista Horacio Czertok nell’ambito del progetto regionale Stanze di Teatro Carcere. L’11 maggio sul palcoscenico del Comunale, i detenuti attori del Carcere Circondariale di Ferrara presenteranno Ascesa e caduta degli Ubu, spettacolo prodotto dal Teatro Nucleo, frutto del progetto formativo di promozione, produzione e ricerca teatrale curato dal Coordinamento Teatro Carcere della Regione Emilia Romagna nel biennio 2016/2018.
In un momento della vita del Teatro estremamente complesso a causa di una non semplice situazione economica, e condizionato negli spazi e nei tempi dalla presenza nell’arco dell’intera stagione del cantiere legato ai lavori di consolidamento strutturale dell’edificio, la proposta artistica 2017/2018 riveste, nella sua articolazione, un ruolo davvero significativo: è infatti il segno di una integrazione con le realtà culturali più vivaci e propositive della città e di una comunità che non rinuncia a riflettere intorno alla produzione culturale che il paese produce.
Abbonamenti in vendita dal 24 maggio al 23 giugno
INFO: www.teatrocomunaleferrara.it