Lo studio di Prometeia

Nel 2016 il valore aggiunto ferrarese, secondo i dati di Pometeia, è stimato in aumento dell’1%, mentre in regione la crescita sarà più consistente (+1,3%). Come spiega la Camera di Commercio in una nota, il settore manifatturiero ha contribuito al risultato, segnando la variazione positiva più alta. La disoccupazione rimarrà elevata con un tasso di disoccupazione a due cifre, per poi diminuire nel corso del biennio 2017-2018. Nel 2017 il valore aggiunto di Ferrara dovrebbe attestarsi al +0,9%, confermando un trend positivo migliore al dato medio nazionale ma più basso di quello regionale.

E’ quanto prevede l’ultima edizione degli “Scenari per le economie locali” di Prometeia.

Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, aggiornati a gennaio 2017, la crescita del PIL mondiale è stata del 3,1%, valore che scende all’1,6% per gli Stati Uniti, all’1,7% dei Paesi dell’area Euro e della Germania, al 3,2% della Spagna. L’Italia non ha raggiunto l’un per cento, attestandosi allo 0,9%. Ferrara, se il paragone fosse possibile, nel corso del 2016 ha mostrato capacità competitiva allineata, e leggermente superiore, a quella nazionale.

Nel 2016 la frenata del commercio mondiale ha ridotto la dinamica delle esportazioni che, per Ferrara hanno registrato una forte contrazione, dovuta essenzialmente a settori cruciali dell’economia provinciale. Così, se in passato, la tenuta era da attribuire quasi esclusivamente al commercio con l’estero, nell’anno appena concluso, una parziale ripresa dei consumi e una leggera crescita degli investimenti hanno avuto un ruolo determinate per il risultato positivo della crescita del valore aggiunto.

Per il 2017 i dati del Fondo Monetario Internazionale prevedono un leggero rallentamento per l’area Euro, con la Germania che dovrebbe crescere dell’1,5%, la Spagna del 2,3%, l’Italia dello 0,7%. Gli scenari di Prometeia confermano le previsioni FMI per l’Italia e stimano per Ferrara un aumento del valore aggiunto dello 0,9%, in leggera contrazione rispetto al 2016, ma – ancora una volta – al dato medio italiano.

I settori. Il dato positivo del 2016 è in larga parte attribuibile al comparto industriale (in particolare il manifatturiero) che ha registrato una crescita del 2,9%. Le costruzioni mostrano ancora difficoltà con un decremento del -3,4%, che grazie anche all’aumento del terziario dello 0,7%, si riesce a compensare. Nel 2017 l’industria proseguirà a trainare la crescita, con un aumento previsto del 2,0%. Le costruzioni confermeranno il segno negativo (-0,8%), per uscite dalla recessione solo nel 2018, mentre nell’anno in corso rallenterà la dinamica positiva dei servizi (+0,6%).

Il mercato del lavoro. Con riferimento al mercato del lavoro, un dato parzialmente positivo riguarda la dinamica del tasso di disoccupazione. Nel 2015 si attestava al 12,3%, nel 2016 è stimato al 10,6%, nel 2017 si prevede in ulteriore flessione, al 9,9%. Un dato che continua ad essere comunque molto elevato. D’altro canto, nel 2016 il numero degli occupati a Ferrara è cresciuto del 2,2% in più rispetto al 2015, ma nel corso del 2017 l’aumento sarà molto più ridotto (+0,1%).