
Anche grazie alla diretta in streaming
In settantamila hanno seguito, in rete o dal vivo, le 36 ore di Maratona di lettura dei 46 canti dell’Orlando Furioso. A darsi seguito per portare a conclusione la non semplice impresa sono stati un migliaio di lettori, alcuni attori professionisti o del teatro amatoriale e soprattutto tantissima gente qualunque: studenti, insegnanti, professionisti, casalinghe, albergatori. Insomma cittadini, ferraresi e non, che, da soli o in gruppo, hanno voluto partecipare ad una impresa da record culturale.
La maratona, ideata dalla Fondazione Ferrara Arte e organizzata assieme all’Associazione Ferrara Off è stata seguita dal vivo da 1400 spettatori, cui si aggiungono le oltre 70.000 persone raggiunte dai canali social di Palazzo dei Diamanti o che hanno seguito la Maratona Orlando in streaming.
Durante tutta la durata della maratona di lettura la mostra dedicata all’Orlando furioso è rimasta sempre aperta e anche in questo caso la partecipazione è stata sorprendente: dalla mattina di venerdì 2 fino alla mezzanotte di sabato, le sale di Palazzo dei Diamanti hanno, infatti, accolto 4159 spettatori, di cui 1183 durante le ore notturne – dalle 22.00 di venerdì notte alle 9.00 della mattina successiva (732 visitatori) e ancora dalle 22.00 alle 24.00 di sabato (451 visitatori) – quando l’ingresso era gratuito.
Sono numeri che già da soli documentano il successo di questa iniziativa. Ma c’è un dato non misurabile quantitativamente, che tuttavia è apparso evidente a coloro che l’hanno vissuta in prima persona, ovvero un senso tangibile di comunità che si è creato man mano che la lettura procedeva, grazie alla passione dei lettori e alla partecipazione attiva e attenta degli spettatori, presenti anche nelle ore più profonde della notte. “Pensiamo che con questa manifestazione – afferma Maria Luisa Pacelli, direttore di Ferrara Arte – si sia reso omaggio nel modo più bello e più vero al capolavoro di Ariosto e ai suoi valori, restituendolo al presente attraverso il coinvolgimento di un’intera comunità”.