Una 13enne beve 18 “shottini” e finisce all’ospedale

Il Questore di Ferrara il 16 novembre ha notificato un provvedimento di chiusura ex art. 100 Tulps del pub Lobo Loco, Via Borgo di Sotto, 7 a Ferrara, spiega in una nota stampa la Questura.

L’interesse investigativo della Polizia di Stato di Ferrara e della Squadra di Polizia Amministrativa in particolare, nasce da una denuncia alla Procura della Repubblica di Ferrara di una madre di una ragazzina di 13 anni.

Il 24 settembre di quest’anno, sabato sera, la giovane  si era recata con un gruppo di amici nel locale locale.Quel sabato, la serata della ragazzina fini in ospedale con dolori lancinanti allo stomaco ed alla testa e vomito, intossicata, è spiegato nella nota, da 18 shottini. Ricoverata per 2 giorni con conseguenti terapie farmaceutiche per lenire gli effetti per 15 giorni.

Da questo gravissimo fatto, erano scaturite le indagini della Polizia di Stato coordinate dal V.Q.A. dott.ssa Pignataro e dalla sua squadra che aveva subito accertato che il locale pubblicizzava la sua attività con somministrazione di “shottini” al costo di 1 €, al fine di attirare proprio i più giovani. Il fenomeno era diffuso e non solo in questo locale. Lo sballo del sabato sera si chiama binge drinking. Si beve per socializzare e stare in compagnia, ma spesso la regola è “sballare”, divertirsi e trasgredire: sebbene infatti il consumo di alcol sia in generale diminuzione negli ultimi anni, cala l’età in cui si incomincia a bere e aumenta tra i ragazzi il binge drinking, fenomeno di importazione nordeuropea che consiste nell’ubriacarsi (in genere nei fine settimana) bevendo cinque o più unità alcoliche in una sola occasione, dove una unità è pari a 12 grammi di alcol.

 

Sono stati quindi attuati servizi di osservazione in diversi locali considerati a rischio ma l’attenzione si è ben presto concentrata, negli ultimi due mesi sul Lobo Loco dove alcuni servizi mirati consentivano di riscontrare che i minori bevevano super alcolici con regolarità senza che la titolare del pub chiedesse loro il documento di identità.

 

Gli investigatori della Polizia di Stato hanno quindi proceduto a sentire, alla presenza dei rispettivi genitori, a verbale alcuni minori “pizzicati” a bere che confermavano l’abitudine a consumare superalcolici. Dalle sommarie informazioni e dalle confidenza è emerso che a bere si comincia a 11 anni, molto prima rispetto a qualche tempo fa.

 

E, a fronte di leggi che vietano la vendita di alcolici ai minorenni, la percezione della disponibilità di bevande alcoliche tra i giovani italiani è molto alta. I genitori di alcuni di questi ragazzi sentiti dalla Questura sono rimasti esterrefatti e come spesso accade in casi analoghi, erano completamente ignari del fatto che i loro figlioli (ragazzi e ragazze di anni 12, 13 e 14 anni) fossero soliti nelle uscite serali al consumo di questi “shottini” o “ciupiti” dirsi voglia.-

La legge (Decreto Balduzzi), invece, recentemente ha reso obbligatorio di fatto per gli esercenti un pubblico esercizio richiedere il documento di identità per verificare la maggiore età.

Decreto Legge – 13/09/2012, n. 158

Dopo l’articolo 14-bis della legge 30 marzo 2001, n. 125, e’ inserito il seguente:

“Art. 14-ter. (Introduzione del divieto di vendita di bevande alcoliche a minori). –

1. Chiunque vende bevande alcoliche ha l’obbligo di chiedere all’acquirente, all’atto dell’acquisto, l’esibizione di un documento di identità, tranne che nei casi in cui la maggiore età dell’acquirente sia manifesta.

2. Salvo che il fatto non costituisca reato, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a 1.000 euro a chiunque vende bevande alcoliche ai minori di anni diciotto. Se il fatto è commesso più di una volta si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 2.000 euro con la sospensione dell’attività per tre mesi”.

 

La 29enne che gestisce il locale è stata denunciata alla Procura per somministrazione di bevande alcoliche a minori e lesioni personali, dato che personale medico dell’ospedale di Ferrara ha diagnosticato un’intossicazione acuta da alcool alla 13enne; inoltre la donna è accusata di aver somministrato altri “shottini” a minori. Ovviamente, commenta la Questura, la denuncia farà il suo corso ma nel frattempo il Questore di Ferrara ha ritenuto di dover tutelare i minori e l’intera comunità procedendo alla chiusura.

Le indagini della Polizia di Stato, in collaborazione con la Polizia Municipale, proseguiranno sulla base degli elementi emersi a carico di altri locali.

Questo fenomeno purtroppo è un fenomeno non isolato per la città di Ferrara, rileva la Questura, in quanto una recente indagine sull’intera Regione Emilia Romagna nelle giornate dei sabato sera i Pronto soccorso delle si riempiono di minori di anni 12 – 13 e 14 anni colti da intossicazione acuta da alcol con gradi di tasso da etanolo pari a 2 o 3 gr/lt.