
Il 24 febbraio
Appuntamento con la grande danza a Ferrara: la Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto, diretta da Cristina Bozzolini, è in scena al Teatro Comunale Claudio Abbado il 24 febbraio alle 21. Conosciuta, spiegano i promotori dell’iniziativa, ben oltre i confini italiani ed europei, Aterballetto – che vanta danzatori dalla tecnica impeccabile e collaborazioni con i maggiori artisti della scena mondiale – si confronta qui con un programma speciale: un trittico tutto “made in Italy” firmato da Cristina Rizzo e Michele Di Stefano, coreografi di spicco del panorama contemporaneo.
La serata si apre con Tempesta/The Spirits di Cristina Rizzo, scritta per sei danzatori. La pièce, creata appositamente per la compagnia emiliana nel 2013, è una profonda analisi delle relazioni umane. I danzatori formano una sorta di tribù, impegnata in un gioco coreografico fatto di corpi intrecciati, in una continua e reciproca torsione. E dopo la tempesta, come in un percorso spirituale, per le tre coppie in scena viene il tempo della riconciliazione.
Cristina Rizzo, già dei Kinkaleri, vanta una formazione nella scuola della Martha Graham Dance Company, con Cunningham e Trisha Brown. Dal 2008 balla “da sola” un suo percorso di approfondimento fra azione creativa e tempo presente, collaborando con numerose compagnia di danza.
Sono di Michele Di Stefano – coreografo premiato con il Leone d’argento per la danza alla Biennale di Venezia 2015 – gli altri due lavori in programma. e-ink affonda le sue radici negli esordi della sua compagnia mk, quando nel 1999 Michele Di Stefano propose questo duetto danzandolo assieme a Biagio Caravano al Teatro Franco Parenti di Milano. Un lavoro fortunato, più di 70 le repliche in Italia e all’estero, che prendeva spunto dalle modalità di trasmissione dei messaggi oracolari e divinatori, esatti e ambigui a un tempo. La coreografia è stata ripresa e rimontata nel 2015 nell’ambito del progetto RIC.CI. (Reconstruction Italian Contemporary Choreography), ideato e diretto da Marinella Guatterini con l’intento di preservare la memoria del repertorio coreografico italiano degli anni Ottanta e Novanta.
Alla creatività recente di Michele Di Stefano appartiene invece Upper-East-Side del 2014, un geografia di danze che indaga sulla prossemica dei danzatori (nove), mentre si muovono nello spazio. Un gioco di scambi “per far vivere la danza come una condizione ambientale, esplorativa” e suscitare nuovi paesaggi coreografici.
Oltre allo spettacolo la compagnia e il Teatro propongono alla città anche un prezioso momento di formazione: nel pomeriggio nelle sale prova del Teatro il danzatore Valerio Longo terrà un workshop gratuito di approfondimento sulla metodologia di lavoro della compagnia destinato alle allieve delle scuole di danza.
Biglietti da 9 a 28 euro. Info: tel. 0532 202675