
La mostra in sala Ariosto è visitabile fino al 30 luglio
E’ un’esposizione di volumi e di manuali legati al cibo e alla gastronomia, dal titolo ‘Il gusto nei libri’, quella proposta nella sala Ariosto della biblioteca Ariostea, aperta al pubblico fino al 30 luglio prossimo.
La mostra, curata da Arianna Chendi e Angela Poli, intende accompagnare il visitatore lungo un percorso, più tematico che cronologico, attinente al cibo e all’alimentazione, raccontato dai libri e dai documenti presenti nelle raccolte della biblioteca comunale Ariostea.
“Il viaggio proposto -spiegano gli organizzatori- parte dall’attività dei più celebri scalchi e trincianti del Rinascimento, come Cristoforo Messisbugo, con il suo celeberrimo ‘Banchetti, compositioni et vivande’, come omaggio iniziale alla Corte ferrarese, e prosegue poi con la presentazione di alcune delle opere classiche della cucina medievale e rinascimentale, tra cui spiccano la proto-edizione del 1475 del ‘De honesta voluptate et valetudine’ del Platina, per l’eleganza e sobrietà dei caratteri e la freschezza e attualità delle ricette descritte, o la vignetta xilografica dell’Epulario del Rosselli, raffigurante l’interno di una cucina con i lavoranti intenti alla preparazione dei cibi.
Non manca, poi, un riferimento al mondo agricolo attraverso la presentazione di alcuni classici trattati di agricoltura illustrati da splendide tavole.
L’atmosfera del lavoro dei campi emerge in tutta la sua concretezza anche dal ‘Libro dei contadini’ autografo di Ludovico Ariosto: nella sala che ospita la sua tomba, è possibile far dialogare in un confronto ideale i versi dell”Orlando furioso’ con le più prosaiche parole dell’uomo che attende agli affari di casa, occupandosi di animali, pelli e rapporti tra i lavoranti.
Proseguendo nel percorso espositivo si può trovare anche un piccolo cenno ai trattati medico-sanitari che dispensano, tra l’altro, consigli sull’alimentazione, come quello del dottor Fletcher (sec. XIX) che consiglia di masticare ogni boccone cento volte.
In mostra, anche ‘Il ghiottone errante, 1935′ prima guida enogastronomica italiana e alcune piccole curiosità ferraresi come la ‘Zzirudela’ di Ugo Vasè in occasione di un pranzo sociale nel 1921 o la ‘Settimana del mangiarino ferrarese’, concorso a premi tra i ristoranti cittadini del 1962.
Non mancano poi vetrine dedicate ad alcuni cibi tipici: il pane e il salame; i pesci e l’anguilla tipici di un territorio un tempo prevalentemente acquatico; i prodotti orticoli e la frutta, il formaggio, il vino e il dolce per eccellenza della nostra tavola: il pampapato”.
Tra le tante curiosità in mostra, anche un articolo di Corrado Govoni sul pane; un divertente disegno di un’anguilla pescata nelle Valli di Comacchio nel Settecento; un singolare manoscritto del bottigliere di papa Paolo III, del 1539, vera e propria disamina sulla qualità dei vini presenti sul territorio italiano; e un piccolo libro del XVII secolo dedicato al cioccolato del medico spagnolo Antonio Colmenero de Ledesma dove la bevanda calda viene menzionata per la prima volta.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 30 luglio dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18,30; il sabato dalle 9 alle 12,30.
Per visite guidate su prenotazione contattare lo 0532 418200 oppure chendi.ariostea@edu.comune.fe.it; a.poli@edu.comune.fe.it