
Intervento dei Carabinieri di Ferrara
Nella giornata di ieri, i Carabinieri di Ferrara hanno arrestato un 26enne e un 23enne per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti. Come spiega l’Arma, i militari, da diversi giorni, seguivano i due nigeriani per documentare l’attività di spaccio e scoprire il luogo in ci celavano la sostanza stupefacente. Ma nella casa è stato trovato anche altro. Alle prime ore del mattino veniva perquisita l’abitazione dove gli stessi vivano in affitto. Nella loro camera da letto venivano rinvenuti e sottoposti in sequestro circa 30 gr di cocaina. Nell’appartamento vivevano, inoltre, altri tre cittadini camerunensi. I Carabinieri, pertanto, decidevano di estendere la perquisizione a tutti i locali della casa. In una valigia chiusa in un mobiletto della cucina, nascosta all’interno di un mobiletto, vi era un trolley da viaggio contenente una cassaforte di medie-piccole dimensioni. Dopo averla aperta, i Carabinieri hanno trovato, al suo interno, svariate migliaia di stampe in negativo di banconote di taglio dai 50 ai 500 euro. Nella stessa valigia vi erano anche numerosissimi fogli di carta bianca delle dimensioni di banconote del medesimo taglio. Passando nella camera da letto utilizzata dai tre camerunensi, i Carabinieri trovavano alcune buste contenenti flaconi e bottiglie colmi di additivi chimici. Tutto il materiale veniva sottoposto a sequestro. La posizione dei tre camerunensi è tuttora al vaglio dell’autorità giudiziaria. L’ipotesi degli investigatori è che i tre soggetti utilizzassero i negativi delle banconote, i fogli di carta e gli additivi chimici, per commettere la nota truffa della banconote clonate, di cui, per altro si è occupato anche striscia la notizia.
I Carabinieri spiegano la modalità della truffa:
Inizia in genere contattando soggetti con buone disponibilità economiche, ai quali viene proposta la duplicazione (clonazione) di banconote euro di vario taglio.
Agli interessati i truffatori, raccontano di essere in possesso di banconote grezze e di carta filigranata originale (che vengono dette provenire da fondi particolari di vari regimi od oggetto di sottrazione da stanziamenti per i paesi africani) trattata e resa nera o bianca al fine di non renderla riconoscibile durante il trasporto, che grazie a specifici reagenti chimici assumerebbe la colorazione del taglio richiesto, mentre le banconote genuine messe a loro disposizione dal truffato avrebbero lo scopo di imprimere (per contatto sui fogli grezzi forniti e grazie agli stessi reagenti) i segni distintivi delle stesse.
La duplicazione (clonazione) è chiaramente solo millantata.
Il disegno criminoso dei truffatori non si limita al solo racconto delle loro presunte capacità di duplicatori. Infatti, dopo aver combinato un appuntamento con la potenziale vittima, per mezzo di un’abilissima messa in scena, riescono a far credere all’interessato di essere riusciti a duplicare una banconota originale presentata quale campione, lasciando poi quella riprodotta allo stesso per qualsiasi confronto.
La banconota in questione è però genuina e non riprodotta come erroneamente ritenuto dalla vittima.
Al malcapitato di turno, colpito dall’apparente facilità dell’operazione, viene poi richiesto un secondo incontro e la consegna di un cospicuo quantitativo di banconote da duplicare mediante il contatto con i fogli grezzi (neri e/o bianchi), che vengono poi avvolti con della carta argentata e posti all’interno dei recipienti “miracolosi” reagenti chimici.
Con ammirabile abilità, i truffatori riescono poi a sostituire i pacchetti contenenti le banconote genuine co dei pacchetti già preparati in precedenza e composti da soli fogli di carta nera e o bianca. Con vari espedienti ed adducendo poi varie ragioni, quale quella che per ultimare la reazione necessitano alcune ore, riescono ad allontanarsi dal luogo delle operazioni portandosi i pacchetti con le banconote vere.