
Ha 33 anni, succede a Lorenzo Boldrini
Cambio al vertice della Confederazione Italiana Agricoltori di Ferrara, all’insegna del ricambio generazionale. Stefano Calderoni, 33 anni, ex assessore provinciale all’Agricoltura e imprenditore agricolo – conduce un’azienda agricola a indirizzo orticolo a Mesola – è stato eletto presidente nel corso dell’assemblea provinciale che si è tenuta ieri, 22 gennaio. Va ad occupare, spiega in una nota la Cia, il ruolo ricoperto da Lorenzo Boldrini per oltre tre anni. L’assemblea ha scelto il nuovo presidente con voto unanime ed ora Calderoni avrà il compito di guidare l’associazione per i prossimi quattro anni. Ad aprire i lavori dell’assemblea è stato proprio il presidente uscente che ha deciso, appunto, di cedere il passo a una nuova generazione di agricoltori e dirigenti. «Non un atto di discontinuità – spiega Boldrini – ma una vera e propria staffetta all’insegna della collaborazione, che punta a dare un nuovo volto all’associazione ed è il simbolo di quel ricambio generazionale necessario in tutto il settore».
Stefano Calderoni, ha poi delineato la sua linea programmatiche a sostegno delle imprese agricole e parlato di agricoltura e territorio come bene comune, un patrimonio da sostenere e valorizzare. «Ci sono alcuni nodi urgenti di cui dobbiamo occuparci al più presto – ha detto il neo presidente – per dare un futuro all’agricoltura e alle imprese. Innanzitutto la tutela del reddito agricolo con la creazione di piattaforme commerciali specifiche e distintive per i diversi prodotti, al fine di raggiungere più facilmente e in maniera remunerativa i mercati esteri. Poi c’è una profonda esigenza di ricambio generazionale e di una imprenditorialità specializzata che vada verso colture ad alto valore aggiunto. Importante – ha detto Calderoni – anche l’equilibrio tra spazio rurale e spazio urbano che non può imporre decisioni e scelte alle campagne. Voglio inoltre promuovere fortemente un tipo di agricoltura a “Km etico”, un vero e proprio patto qualitativo e commerciale tra aziende e consumatori che va oltre il Km 0 e il concetto di vendita diretta prossimale.»
A seguito dell’elezione del presidente, nella seconda parte dell’assemblea provinciale, si è parlato della nuova politica economico-sindacale della Cia “Il territorio come destino”, una nuova fase strategica di rilancio e innovazione per l’agricoltura e gli agricoltori, ampiamente argomentata da Antonio Dosi, presidente di Cia Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale. Presenti al convegno molte voci del mondo istituzionale, accademico e associativo a partire da Tiziano Tagliani, nella doppia veste di sindaco di Ferrara e presidente provinciale; Mauro Giannattasio, segretario generale della Camera di Commercio di Ferrara; Pier Carlo Scaramagli, coordinatore di Agrinsieme; Marcella Zappaterra, neo eletta consigliere per la Regione Emilia-Romagna e Maria Teresa Bertuzzi, senatrice della Repubblica. Le conclusioni del convegno e dell’Assemblea Provinciale, dopo lo spazio lasciato ai partecipanti per le considerazioni e il dibattito, sono state affidate a Secondo Scanavino, presidente nazionale Cia, che nell’augurare al neo presidente quattro anni di lavoro intenso e produttivo, ha sottolineato: «gli agricoltori stanno dando, ogni giorno, un reale contributo alla ripresa economica, nonostante i molti problemi come fiscalità, i problemi climatici, la difficoltà di fare reddito. Ecco perché la loro identità, la loro capacità di produrre cibo presente e futura e dunque il loro “destino” e quello del territorio non è solo loro, ma è di tutti»