Incontri pubblici, il 22 novembre il primo

La più antica loggia ferrarese, la Girolamo Savonarola, celebra il suo 70esimo anniversario con una serie di incontri pubblici. Il primo si terrà sabato 22 Novembre (alle 16, Sala della Musica, Complesso di San Paolo, via Boccaleone 19) sul tema “La Massoneria e la Grande Guerra”. Interverrà il Gran Maestro aggiunto, prof. Santi Fedele.

 

E’ da oltre un secolo (dal 1875), ricorda la loggia, che la statua di Savonarola, opera dello scultore centese Stefano Galletti, arringa il popolo ferrarese all’ombra del Castello Estense. “Lo sguardo spiritato e le braccia alzate del frate domenicano, ‘de’  vizi e dei tiranni flagellatore‘ oggi non sembrano impressionare più di tanto i suoi concittadini (Savonarola è nato proprio da queste parti), ormai abituati a questa burbera presenza”.

 

Ma il legame con la sua memoria “è sempre stato forte in questa città. Tanto che perfino una delle logge massoniche più ‘antiche’ di Ferrara ha voluto legare il suo nome proprio a questo uomo di chiesa, fustigatore dei costumi, che alla fine, quando rivolse la sua ansia di purificazione e le sue invettive anche alla Chiesa, finì però per esserne fatalmente travolto, scomunicato da papa Alessandro VI Borgia, e condannato ad essere impiccato ed arso sul rogo, come eretico, nella sua città d’adozione, Firenze, il 23 Maggio 1498. A Ferrara quindi Savonarola è ‘percepito’ come martire del potere papale, ed è certamente la sua fine sul rogo che ha indotto i massoni ferraresi a fondare una loggia nel suo nome”.

 

Come accennato la Loggia Girolamo Savonarola si appresta a celebrare i suoi 70 anni. Si tratta, spiegano ancora i promotori dell’inziativa, in realtà di una rifondazione, “dopo la soppressione della Massoneria da parte del fascismo, dopo la guerra e la clandestinità, che hanno disperso le tracce di una ancor più ‘antica’ Loggia Savonarola.

Dagli atti attuali risulta che la loggia Savonarola rivide la ‘luce’ il 28 Agosto del 1945, ed è a quella data che viene appuntato il suo prossimo 70simo compleanno. E’ certo però che una Loggia Savonarola sia esistita già molto tempo prima: il numero cronologico che ancora la contraddistingue all’interno del Grande Oriente d’Italia è infatti il 104; logge con numeri adiacenti risalgono addirittura all’Ottocento o ai primi anni del Novecento. Potrebbe essere così anche per la stessa “Savonarola”, ma purtroppo tutti i documenti originali di quel periodo sono andati dispersi e non è più possibile appurare la data esatta del suo primo ‘Innalzamento delle Colonne'”.

 

Il 2015 sarà in ogni caso l’anno ufficiale del 70ennale. “Un traguardo importante e significativo per quella che è in ogni caso la loggia massonica più ‘longeva’ di Ferrara (attualmente ve ne sono altre due: la ‘Giordano Bruno’ che ha festeggiato appena l’anno scorso i suoi primi 40 anni, e la ‘Meuccio Ruini’, la più giovane, fondata nel 2006; presto potrebbe aggiungersene una quarta, ma l’iter è ancora in corso).

 

La stessa Loggia Savonarola intende fare di questo appuntamento con la “sua” storia, anche un appuntamento con la storia di Ferrara e del Paese”. Per questo diverse manifestazioni del suo anniversario saranno pubbliche ed aperte al confronto con la cittadinanza.

 

Nell’incontro del 22 novembre, che si intreccia anche con l’anniversario dell’inizio della Pirma Guerra Mondiale, introdurrà i lavori l’avv. Giangiacomo Pezzano, presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Emilia Romagna, mentre la relazione principale sarà tenuta dal professor Santi Fedele, docente di storia contemporanea all’Università di Messina e Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia. Moderatore sarà invece l’attuale Maestro Venerabile della Loggia Savonarola, il chirurgo Stefano Mandrioli.

 

“Due gli interrogativi di fondo: che fine fece lo spirito universale della Massoneria nei confronti dei nazionalismi che incendiarono l’Europa? E quanto fu determinante la Massoneria nel movimento interventista che portò l’Italia ad entrare in Guerra (alla quale cattolici, socialisti, e lo stesso Giolitti si opponevano)? Una responsabilità pagata con il sangue di oltre 2mila fratelli morti al fronte (praticamente il 10% delle massoneria di allora).

 

Altri incontri sono in programma per il prossimo anno (sulla massoneria femminile e sulle opere benefiche della libera muratoria)”.

 

 

La prima loggia che potrebbe essere intitolata au un beato della Chiesa cattolica

 

Nel panorama delle logge italiane, la “Savonarola” di Ferrara rappresenta sostanzialmente un “unicum”, viene evidenziato: “è infatti l’unica in Italia, e forse nel mondo, ad essere intitolata ad un frate Domenicano, per quanto finito sul rogo come eretico. Forse allora l’intitolazione a Savonarola voleva essere un gesto di sfida anticlericale. Ma ora la storia sta rimescolando le carte, e la stessa loggia ferrarese potrebbe ritrovarsi ad essere l’unica loggia italiana intitolata ad un Santo od un Beato della Chiesa stessa, che fin dal 1997 ha iniziato un’opera di riabilitazione del frate ferrarese, avviando perfino un parallelo processo di canonizzazione, che sta tuttora procedendo.

 

 

Una vocazione umanitaria

 

“Un po’ di ‘santità civile’ alla Loggia Savonarola comunque non manca: spesso infatti si è distinta per i suoi interventi umanitari, come in occasione del terremoto che ha colpito Ferrara due anni fa (esponenti delle loggia hanno avuto un ruolo determinante nel far pervenire al Teatro Comunale di Ferrara un cospicuo contributo per il suo ripristino); in precedenza (1999) il ‘cuore’ della Savonarola aveva soccorso con una significativa donazione la popolazione del Kossovo; la stessa Savonarola, nel 1951, era stata la capofila di una importante colletta fra tutte le logge italiane per gli alluvionati del Polesine. Fu lo stesso Gran Maestro di allora, Ugo Lenzi, a presenziare alla consegna dei fondi raccolti. Negli anni ’60, poi, alcuni fratelli della stessa Loggia Savonarola furono anche i coordinatori della costruzione e allestimento del Padiglione Oculistico del S.Anna, realizzato integralmente con una generosa donazione del massone ferrarese Max Ascoli”.

 

 

 

 

Nella foto: un particolare della statua  del Savonarola, collocata fin dal 1875 nel centro di Ferrara. L’autore fu lo scultore centese Stefano Galletti, cui si deve anche la “Statua della Libertà” della Repubblica di San Marina, ed il monumento a Cavour di Roma.