
A Torino
UIL scuola, “forte della propria identità territoriale” dopo il congresso che si è tenuto nel periodo di aprile, ha partecipato con la componente della segreteria al congresso Nazionale (20/21/22 ottobre) a Torino.
Il primo momento di confronto, spiega la Uil in una nota, è stato quello di valorizzare il lavoro di tutto il personale docente e non docente, riconoscendo loro un alto valore di professionalità.
“Cosa assai importante è stato il secondo momento che ha contestualizzato la funzione sociale che la componete RSU ha all’interno di ogni singola scuola.
Oggi la Uil ha rafforzato tale figura nelle scuole”.
“Altro momento di confronto ha riguardato la situazione incresciosa del sistema strisciante della precarietà, che di certo non finirà con l’inserimento di 150 mila precari così come confermato dal governo; di certo dovrà trovare altri sistemi per non crearne altri 150mila nelle stesse condizioni di malessere sociale.
Inoltre con forza si è discusso sul blocco del contratto, degli scatti di anzianità e dell’indennità di vacanza contrattuale. Ancora una volta si è voluto infliggere ai lavoratori della scuola un’intollerabile penalizzazione apertamente economica rimanendo indietro agli altri Paesi europei”.
La Uil rileva come gli insegnanti abbiano sempre risposto positivamente in momenti particolari della vita sociale del Paese, contribuito ad unire l’Italia dal punto di vista culturale, sociale ed economico, portandolo tra i primi sette paesi più sviluppati al mondo; contribuito ad avviare un potente ascensore sociale che rompendo le tradizionali strutture di classe del passato, determinato un vero e proprio miracolo economico. Ma questo non trova consenso né riscontro da parte del governo; il sindacato si riferisce anche al riconoscimento pensionistico anticipato soprattutto per gli insegnati di scuola dell’infanzia in quanto lavoro spossante, visto la fascia di età degli scolari.
“Con queste manovre tutti i governi che si sono succeduti in questi pochi anni hanno indebolito l’intero settore formativo scolastico togliendo risorse finanziarie e sacrificando i ragazzi che sono la risorsa del capitale umano della cultura del nostro grande Paese.
Sono sicuro – commenta il segretario Paolo Accardo – che dal nostro congresso siano usciti i vecchi valori di una scuola sempre più forte garantendo a tutti i cittadini i propri diritti costituzionali.
Il patrimonio culturale che non si deve disperdere è racchiuso nell’art 33 della nostra Costituzione, che assegna direttamente agli insegnanti la libertà di insegnamento e che è garanzia di libertà dell’intera scuola italiana.
La scuola, rappresenta le nostre radici passate, presenti e spero vivamente future”.