Il 10 ottobre la manifestazione anche a Ferrara

Il 10 ottobre l’Unione degli Studenti Ferrara “aderisce alla mobilitazione nazionale studentesca che vedrà coinvolte tutte le piazza italiane contro la ‘Buona Scuola’ di Renzi e Giannini”. Il concentramento, spiegano gli studenti, sarà in piazzale Dante alle 9. Manifesteremo, evidenziano i ragazzi, “contro un modello di scuola che apre le porte agli interessi delle imprese, che da più poteri ai presidi, che valuta e punisce docenti e studenti, che assume la competizione e le classifiche come unico fine, che si appiattisce alle esigenze di un mercato del lavoro che ha bisogno di manodopera a basso prezzo, precaria e senza diritti. Manifesteremo contro una riforma scolastica che  avanza a braccetto con il Jobs Act inseguendo il mito fallace della precarietà come risoluzione della crisi. Vogliamo un’istruzione gratuita e di qualità, un reddito di formazione, spazi all’interno e fuori dalle scuole per organizzare attività e dare spazio alla nostra creatività, un nuovo modello di didattica per non ridurci ad essere dei contenitori di nozioni sterili, una valutazione che non faccia rima con punizione, stages di qualità che non si riducano a lavoro non pagato e senza alcuna valenza formativa, nuovi programmi aperti alle differenze culturali, sessuali e religiose. Concentramento ore 9.00, piazzale Dante.

Anche l’Unione Sindacale di Base di Ferrara sarà “al fianco degli studenti in piazza”, riferisce l’organizzazione in una nota, che parla di “compiti per casa”: oltre alla manifestazione di domani, lo sciopero del 24 ottobre della scuola, con i lavoratori del pubblico e del privato. “Queste sono le condizioni in cui versa la scuola pubblica”, commenta l’Ubs: “svilimento della funzione sociale dei lavoratori della scuola; invasione dei privati; gerarchizzazione delle relazioni; libertà d’insegnamento, integrazione e pluralismo ridotte ad orpello di discorsi vuoti; contratto bloccato; retribuzioni cannibalizzate; aumento dell’età pensionabile; blocco delle assunzioni; riduzione degli organici e aumento dei carichi di lavoro; relazioni sindacali inesistenti. Un quadro desolante, che produce ignoranza, sfruttamento e disoccupazione. Il piano scuola del Governo completa lo smantellamento della scuola pubblica statale. In esso è prevista la cancellazione degli organi collegiali , la “promozione” a manager dei dirigenti scolastici, l’avvio del sistema di “premiazione” stipendiale che nasconde altri tagli e, soprattutto, serve a far funzionare la scuola pubblica statale come la privata. Intanto, le promesse di eliminazione del precariato rimangono fumo e ai pochi che saranno assunti rimane solo la certezza di un futuro di “precari di ruolo” costretti a girare le scuole per tappare i buchi. Scioperiamo per la riconquista di una scuola pubblica e statale adeguata alle vere esigenze dei nostri figli, per una scuola diffusa su tutto il territorio nazionale, occasione di riscatto e non caserma, per l’aumento delle ore di lezione e degli anni di studio su tutto l’arco della vita”. Gli obiettivi: “Rinnovo Economico del Contratto; stabilizzazione di tutti i precari della scuola, reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori; nuovo piano di 250 mila assunzioni su altrettanti nuovi posti di lavoro; la cancellazione della Legge Fornero; per la libertà e la partecipazione, rafforzamento degli organi collegiali; libertà di assemblea e di informazione per tutti i lavoratori; cacciata degli interessi privati dalla scuola”. E conclude: “Jobs Act, Riforma della Pubblica Amministrazione, Decreto Poletti, Spending review, accordo sulla rappresentatività sindacale ci colpiscono tutti”.