
Ferrara - “La costruzione del Parco interregionale del Delta del Po è una priorità che il Pd intende perseguire con celerità e determinazione”. L’obiettivo è stato posto con chiarezza nel corso della Festa democratica nazionale dell’Ambiente, allestita nell’ambito della Festa de L’Unità di Pontelagoscuro a Ferrara, dal polesano Graziano Azzalin (consigliere regionale del Veneto), dal ravennate Massimo Medri (presidente del Parco regionale del Delta del Po dell’Emilia Romagna), dalla ferrarese Marcella Zappaterra (presidente della Provincia di Ferrara). “Il Parco del Delta interregionale non è ‘uno’ strumento, ma è ‘lo’ strumento per pianificare l’economia di un’area vasta – ha sottolineato Azzalin – Due parchi per un territorio non hanno senso e i confini vanno rimossi senza indugio, coordinando le politiche di tutela e promozione. E’ una prospettiva ineludibile che le comunità locali devono percorrere e gestire qui e ora, prima che questo passaggio necessario venga imposto a livello nazionale. La proposta lanciata giorni fa sulla sponda emiliano-romagnola di tentare la via del Parco nazionale, mi pare quantomeno improvvida viste anche le problematiche che oggi i Parchi nazionali stanno attraversando. Sembra quasi che tutte le difficoltà sorte già sulla strada dell’interregionalità vengano ignorate e si proponga una meta tanto altisonante quanto irraggiungibile. Un Parco interregionale darebbe ai Comuni la possibilità di responsabilizzarsi ed avere cura del Parco stesso, rendendoli protagonisti della gestione del territorio. Il Parco nazionale, invece, sarebbe gestito sopra le loro teste: se si vuole espropriare le amministrazioni locali si dica chiaramente”.
Che si debba procedere senza indugio, lo pensa anche Zappaterra, ricordando il monito arrivato con chiarezza dall’Unesco come premessa per il riconoscimento del Delta come riserva della biosfera. “Il rapporto con il Veneto per l’interregionalità è la vera sfida per i prossimi mesi – ricorda la presidente della Provincia di Ferrara – una programmazione univoca che sappia promuovere armoniosamente l’area naturalistica, la promozione culturale, le città d’arte è la premessa per avere anche l’ok dell’Unesco. L’insieme di questi interventi è la premessa per arrivare più forti anche all’imminente sfida di Expo 2015, attraverso cui rafforzare l’attrattività nel binomio virtuoso tra tutela e fruibilità dei comprensori di Rovigo, Ravenna, Ferrara”. Un ambito che va progressivamente ampliato a parere di Medri: “Nel tempo dovremo rafforzare una rete ancora più estesa, che proponga alla platea internazionale un ‘pacchetto’ che includa da Venezia a Rimini, costituendo così il più grande e forte distretto turistico e naturalistico d’Europa. Quando vent’anni fa partimmo con la scommessa dei Parchi, dovemmo vincere molte resistenze soprattutto dal mondo produttivo. Oggi, invece, la maggior parte degli operatori economici riconosce l’utilità di una programmazione che parta da tutela e valorizzazione delle peculiarità dei territori”.
Proprio per questo, Azzalin ha posto con forza l’accento sulla necessità di coordinare in primis la programmazione urbanistica, avendo ben chiara la necessità di ridurre al minimo il consumo del territorio. “Temi che il Pd dovrà ribadire con determinazione nei programmi per le prossime elezioni regionali, tanto in Veneto quanto in Emilia Romagna – ha concluso Azzalin – Il tema dell’interregionalità e, più in generale, di una promozione forte del territorio del Delta e di un Parco unico deve essere un tratto distintivo per il nostro partito. Ci sono sfide importanti che riguardano le aggressioni al territorio, si pensi ai nuovi tentativi di trivellazioni, che si possono vincere solo se si riesce a porre il tema dell’ambiente come prioritario nell’agenda del Veneto. Fino ad oggi non è stato così: è il momento di cambiare verso”.