Ferrara – In arrivo la “prima chiamata” dei Sindaci del territorio per eleggere gli organi della Provincia di Ferrara in versione 2.0, quella voluta dalla Legge Delrio qualche mese fa.

Dovrebbero infatti svolgersi domenica 28 settembre (questa sarebbe la data suggerita dal ministero dell’Interno in una circolare inviata in questi giorni ai prefetti) le elezioni per i nuovi presidenti delle Province, per i consigli provinciali e per il consiglio della città metropolitana.

Ma come cambia la Provincia? Diventa un ente di secondo livello, imperniato su tre organi: il presidente, che sarà il sindaco del comune capoluogo; l’assemblea dei sindaci, che raggrupperà tutti i primi cittadini del circondario; il consiglio provinciale, che sarà formato da 10 a 16 membri (a seconda della popolazione) scelti tra gli amministratori municipali del territorio. Per nessuno di questi organi è previsto un compenso. 

In Emilia-Romagna si vota per il consiglio metropolitano di Bologna (dove Merola è, di diritto, presidente della città metropolitana in quanto sindaco del capoluogo) e per il presidente e il consiglio provinciale di Modena, Reggio Emilia, Parma, Piacenza, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini. 
A votare i sindaci e i consiglieri comunali di tutti i Comuni. I loro voti non avranno però lo stessi peso specifico, con un valore differente: c’è infatti un complicato calcolo che porterà alla ponderazione del loro voto a seconda della fascia di popolazione in cui verranno divisi i comuni, alla luce di ciò che prevede la legge. Il voto di un consigliere comunale di un Comune più grande, in estrema sintesi, vale molto di più di quello di un Comune piccolo.
Potranno essere eletti presidenti i sindaci dei Comuni il cui mandato non scade nei successivi 18 mesi, mentre del consiglio comunale possono far parte i consiglieri comunali dei singoli Comuni. Possono essere eletti (solo per questa prima volta), ma non possono votare, anche i consiglieri provinciali e presidenti della provincia uscenti. Questo significa che, teoricamente, il primo presidente della provincia eletto indirettamente potrebbe non essere un sindaco, ma il presidente uscente o un consigliere provinciale. Pare però che a Ferrara non ci sarà nessuna sfida Tagliani-Zappaterra.