
Ferrara – Con il primo caldo arriva la prevenzione alla zanzara tigre. Anche quest’anno il Comun di Ferrara conferma le iniziative di contrasto agli insetti già attivate negli ultimi anni sulla base del ‘Piano regionale per la lotta alla zanzara tigre e la prevenzione della Chikungunya e della Dengue’ .
Da maggio a ottobre il Comune ha dato mandato ad Amsefc di trattare con prodotti larvicidi i tombini, le caditoie e tutti i potenziali ristagni d’acqua nelle aree pubbliche, e con spray adulticidi particolari luoghi ma solo in casi di infestazione straordinaria o di emergenza a seguito di epidemie trasmesse da zanzare.
Il Comune di Ferrara, nel contempo, ha iniziato l’attività di monitoraggio: con 79 ovitrappole nel comune, interventi con prodotti antilarvali nelle 33.000 caditoie, interventi di irrorazione di prodotti per uccidere le zanzare adulte nelle aree verdi pubbliche, solo se necessari.
Dalla fine di maggio 2014 il personale del Dipartimento di Biologia ed Evoluzione dell’Università di Ferrara inizierà la campagna di monitoraggio delle 79 ovitrappole presenti sul territorio comunale (i tecnici, riconoscibili dalla maglietta beige e da un distintivo, posizioneranno le ovitrappole di colore nero e ogni quindici giorni gestiranno le listelle nei siti prescelti del territorio comunale), mentre AMSEFC ha già cominciato i cicli di trattamenti larvicidi nelle oltre 33mila caditoie presenti nella rete stradale pubblica.
Questa lotta però non può avere esiti positivi senza un attivo coinvolgimento della popolazione. Le aree pubbliche sono infatti solo il 20-30% del territorio complessivo. Il rimanente 70-80% delle zone da controllare ed eventualmente disinfestare è di proprietà privata. E’ quindi necessario che i cittadini mettano in atto misure di prevenzione e di trattamento nelle aree di loro competenza.
Cosa fare: trattare regolarmente (ogni settimana) i tombini e le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi a base di Bacillus thuringensis, eliminare i sottovasi o, se impossibile, evitare il ristagno di acqua al loro interno (vuotarli sul terreno ogni 4-5 giorni), verificare che le grondaie siano pulite e non ostruite (se ostruite vi ristagna l’acqua piovana), che il raccordo del tubo di grondaia con la caditoia stradale sia ermeticamente sigillato (se no le zanzare riescono a penetrarlo per deporre le uova), verificare che non vi siano aperture di collegamento con l’esterno dai vespai allagati (fondamenta degli edifici), coprire le cisterne e tutti i contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana con coperchi ermetici, teli o zanzariere ben tese, tenere pulite fontane e vasche ornamentali, eventualmente introducendo pesci rossi che sono predatori delle larve di zanzara tigre.
Cosa invece non fare: accumulare copertoni e altri contenitori che possono raccogliere anche piccole quantità di acqua stagnante, lasciare che l’acqua ristagni sui teli utilizzati per coprire cumuli di materiale e legna, lasciare gli annaffiatoi e i secchi con l’apertura verso l’alto, lasciare le piscine gonfiabili e altri giochi pieni di acqua per più giorni, svuotare nei tombini i sottovasi o altri contenitori che contengono acqua e larve.