
Ferrara – Il 2014 potrebbe essere l’anno in cui gli italiani potranno tornare a comprare casa. I prezzi delle abitazioni nell’ultimo biennio sono crollati ovunque. Secondo dati pubblicati recentemente, nel 2012 il costo al metro quadro era sceso del 7,3% a Milano, del 10% a Roma e , addirittura, del 12,7% a Napoli. L’anno scorso c’è stata un’ulteriore limatura generale del 5,3%. Inoltre, secondo l’istituto Nomisma, chi mette l’abitazione in vendita deve attendere anche 8 mesi per concludere l’affare, per cui – per accelerare la trattativa, è disposto mediamente a concedere uno sconto del 15% rispetto alla richiesta di partenza.
E’ quindi un momento d’oro per le famiglie che vogliono investire nel mattone, non solo perché le case costano meno ma anche perché le banche stanno ricominciando a ridistribuire mutui e – per invogliare i clienti – offrono condizioni di credito convenienti. Secondo quanto riporta l’ABI in questa prima parte del 2014 i tassi sarebbero scesi in media del 3,44%, il livello più basso del settore dal 2011. Inoltre, lo Stato ha deciso di aiutare gli Italiani che vogliono comprare casa, stanziando più di 2 miliardi di euro che dovrebbero permettere a circa 15.000 famiglie di avere un prestito a tasso agevolato.
Come scegliere al meglio? Lo abbiamo chiesto a Claudio Baglioni (nella foto) presidente di COFIM, Consorzio Ferrarese Agenzie Immobiliari.
“La Cassa Depositi e Prestiti, Ente del Ministero dell’Economia, ha creato l’iniziativa pubblica ‘Plafond Casa’, creata appositamente per offrire mutui più convenienti. “Plafond Casa” è riservato alle giovani coppie, alle famiglie con 3 o più figli e a quelle in cui vive un disabile, con un finanziamento fino a 250.000 euro, alle quali viene riservato un tasso molto conveniente. – ha spiegato Baglioni – Ovviamente, per ogni richiesta la banca avvia un’istruttoria per capire le garanzie offerte dalla famiglia che richiede il mutuo, quindi bisogna sempre poter contare su una busta paga, un buon reddito o la firma di un garante.”
Le Banche che aderiscono all’iniziativa sono già segnalate sul sito www.cassaddpp.it, ad oggi nella lista sono presenti Unicredit, Banca Sella, Credito Valtellinese e diversi istituti locali del credito cooperativo.
Ma le banche, che sanno cogliere il momento, hanno già rilanciato la campagna per gli “spread scontati”. Cosa significa?
“Il termine spread, quando si parla di mutui, si riferisce al ricarico della banca rispetto al tasso di interesse (e quindi il suo guadagno). – aggiunge il presidente di Cofim – Per esempio, per quanto riguarda un mutuo variabile, il tasso di interesse è dato da Euribor più spread, mentre per quello fisso è Irs più spread. Euribor e Irs sono parametri decisi dalle banche europee e sono uguali per tutti gli istituti. A far cambiare fra un’offerta e un’altra è proprio lo spread, che ogni banca applica : attualmente sul mercato questo va dal 2,5 al 3% anche se le offerte al ribasso sono tantissime.”
Unicredit, fino alla fine di maggio, propone “Mutuo Valore Italia”, con lo spread al 2,25%, la Credem – in scadenza il 30 aprile – al 2,10%: queste si traducono in uno “sconto” sulla rata mensile anche di 50 euro. Queste proposte sono disponibili solo per i clienti che possono anticipare il 50% del prezzo della casa. “In ogni caso, quando si confrontano le offerte, il vero indicatore per scegliere il prodotto più conveniente è il TAEG, cioè il tasso effettivo globale – raccomanda Baglioni – ossia la percentuale che ci fa capire quanto ci costerà globalmente il prestito, perché somma agli interessi anche gli altri costi legati all’operazione mutuo, come la cifra che la banca chiede per l’apertura della pratica o il costo il di eventuali assicurazioni presenti nel contratto.”
Il mutuo è una cosa importante, che si sceglie senza fretta. La prima domanda è fondamentale: tasso fisso o variabile?
“Storicamente, anche nei mutuo più lunghi, il secondo si è dimostrato quasi sempre più conveniente, l’importante è cercare di non partire subito con una rata mensile troppo alta, poiché nel caso di rialzi futuri potrebbe diventare “scomoda”. Inoltre è sempre necessario confrontare almeno tre preventivi ed evitare di accollarci costi inutili – consiglia ancora Baglioni – non è raro che l’impiegato dell’istituto proponga di stipulare una polizza vita o un’assicurazione che aiuti a pagare il mutuo nel caso si perda il lavoro. La legge dice che la banca non può imporle, mentre è obbligatoria quella sull’incendio-scoppio, per preservare il valore dell’immobile.”